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Stigmochelys pardalis (Bell 1828)

Leopard Tortoise

Specie: Stigmochelys pardalis.

Sottospecie: no.

Alimentazione: erbivora.

Habitat naturale: savana e zone aride.

Letargo: no.

Dimensioni: 60-80 cm.

Legislazione: Appendice II CITES, Allegato B.

Note: a livello morfologico le diverse popolazioni si caratterizzano per determinati disegni e dimensioni del carapace, ma a livello genetico non sono più riconosciute sottospecie, riconducendo S. p. pardalis e S. p. babcocki a sinonimi.

Tassonomia

Attualmente questa specie non presenta sottospecie. Per molti anni è stata accettata la descrizione di due sottospecie, S. p. pardalis per le regioni più a sud del continente africano, e S. p. babcocki in tutte le altre. Tale suddivisione è però inconsistente, poiché la distribuzione e l’eterogeneità di questa specie sono più complesse, inoltre non c’è stato un riscontro genetico a tale ipotesi. Recentemente alcune indagini genetiche su alcune popolazioni nel Sud Africa stanno riportando dei dati interessanti, ed è molto probabile che le sottospecie di Stigmochelys pardalis possano essere ben oltre due. In attesa di aggiornamenti si concorda col non ritenere valide quelle due sottospecie e, per evitare incroci e inquinamenti tra popolazioni con caratteristiche diverse, è meglio fare riferimento all’origine geografica.

Distribuzione e habitat

L’areale di questa specie è molto vasto, comprende i seguenti Stati a Est e a Sud dell’Africa: Angola, Botswana, Burundi, Etiopia, Kenya, Malawi, Mozam­bico, Namibia, Ruanda, Somalia, Sud Africa, Sud Sudan, Swaziland, Tanzania, Uganda, Zambia, Zimbabwe. L’habitat maggiormente frequentato comprende savane e zone aride, ma può sopportare anche altitudini e umidità maggiori a seconda del preciso areale di origine.

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Descrizione

Il carapace negli adulti raggiunge una lunghezza media di 40 cm, ma in certi casi può raggiungere il doppio di tale dimensione, raggiungendo la taglia di Centrochelys sulcata, come il caso di alcune popolazioni dell’Etiopia. Il carapace è bombato, privo di scuto nucale e, come suggerisce il nome della specie, ha un disegno leopardato composto da varie macchie nere irregolari su un fondo giallo o marrone chiaro. Il piastrone presenta meno macchie. Le caratteristiche di riferimento per distinguere le due sottospecie S. p. pardalis e S. p. babcocki su base morfologica sono le seguenti: i piccoli della sottospecie nominale presentano due macchie nere al centro degli scuti vertebrali e, in generale, il nero è marcato intorno ad ogni scuto. Anche negli adulti prevalgono i colori scuri, invece nella sottospecie babcocki i colori sono più chiari e i piccoli non presentano alcuna macchia al centro degli scuti vertebrali, oppure soltanto una. La variabilità, sia nei piccoli che negli adulti, va oltre queste due tipologie. Per quanto riguarda il dimorfismo sessuale, i maschi sono leggermente più piccoli delle femmine, hanno una coda più lunga e appuntita, il piastrone è maggiormente concavo. Sempre nei maschi, lo scuto sopracaudale è più curvo, la distanza tra questo e gli scuti anali è minima e l’angolo formato dagli scuti anali assume la forma di una “V”, invece nelle femmine la forma è più simile a una “U” e la distanza tra gli scuti anali e lo scuto sopracaudale è maggiore.

Alimentazione

Specie vegetariana, in natura si nutre di diverse piante e occasionalmente anche di funghi e frutta, ma in cattività occorre fare molta attenzione a somministrare principalmente cibi ricchi di calcio e fibre e preferibilmente “secchi”, l’ideale sarebbero varie erbe di campo mischiate a fieno. In cattività questa specie tende a “piramidalizzare” ovvero il carapace non cresce in modo corretto e lineare, quindi non bisogna sottovalutare l’importante di una corretta alimentazione.

Mantenimento in cattività

È possibile allevare questa specie all’aperto solo durante i mesi più caldi, per il resto va tenuta in terrari riscaldati. Si consiglia di utilizzare lampade ai vapori di mercurio, in modo da riscaldare e emettere contemporaneamente raggi UVB, fondamentali insieme all’alimentazione per una crescita corretta. Il terrario deve essere areato in modo da evitare che l’umidità ambientale superi il 50%. La temperatura non deve scendere al di sotto dei 20 gradi centigradi, nel punto più caldo può arrivare fino a 35° e nel resto dell’ambiente a 25°. Come substrato occorrono materiali che non trattengano l’umidità, quindi si può mischiare della sabbia con fibra di cocco oppure con torba di sfagno.

Riproduzione

La maturità sessuale viene raggiunta intorno ai 10 anni con una lunghezza del carapace di circa 25 cm. Il corteggiamento da parte del maschio è poco aggressivo, potrebbe limitarsi in movimenti della testa e verifiche olfattive sulla predisposizione della femmina. Durante l’accoppiamento il maschio emette dei vocalizzi. La femmina può deporre da 3 a 30 uova, bianche e di forma sferica. La durata di incubazione in natura varia dai 7 ai 15 mesi, ma in una incubatrice i tempi di attesa si dimezzano. Il sesso dei nascituri è condizionato dalla temperatura di incubazione, a 26-28° si avrà un maggior numero di maschi, invece a 29-32° femmine.

Curiosità

In cattività sono stati documentati casi di ibridazione tra Stigmochelys pardalis e Centrochelys sulcata. È comunque sconsigliata la convivenza tra le due specie, per scongiurare problemi comportamentali e di salute, non è un caso se in natura gli areali di queste due specie sono nettamente separati.

Legislazione

Appendice II CITES, Allegato B del Regolamento CE.