Tassonomia
Al contrario di quanto comunemente si continua a pronunciare, tra allevatori e semplici appassionati, il nome corretto della specie è al maschile ovvero
carbonarius e non
carbonaria, poiché il corretto genere di appartenenza, ovvero
Chelonoidis, è maschile; il femminile della specie è una reminiscenza legata al genere
Geochelone, ormai obsoleto e inadeguato per le specie di testuggini del Sud America.
Chelonoidis carbonarius non presenta sottospecie, nonostante il suo areale molto vasto e i diversi fenotipi riscontrabili. Tra questi, particolare menzione merita il cosiddetto “cherry head” (letteralmente “testa di ciliegia”) i cui esemplari manifestano arti anteriori e testa completamente rossi, e il carapace presenta una colorazione tendente al nero con sfumature chiare quasi bianche. Una varietà molto ambita tra gli allevatori, ma che non rappresenta una possibile sottospecie, poiché questa caratteristica non è riconducibile a una particolare popolazione in natura, né a quanto pare risulta geneticamente differente.
Distribuzione e habitat
Savane umide e foreste tropicali del Sud America, in particolare il suo areale comprende i seguenti paesi in ordine alfabetico: Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Guyana, Guyana Francese, Panama, Paraguay, Suriname, Venezuela. Inoltre la specie è stata introdotta in diverse isole dei Caraibi.
Descrizione
Mediamente raggiunge una dimensione di 30 cm, ma in alcuni casi sono stati documenti esemplari lunghi il doppio. Il carapace, di forma ovale, è di colore scuro, marrone o nero, con delle macchie al centro degli scuti di colore giallo o arancione e il piastrone rispecchia questa colorazione più chiara. Ciò che caratterizza maggiormente questa specie, è il colore delle zampe, della testa e della coda, ricoperte da squame che variano dal rosso, all’arancione, al giallo. Normalmente le zampe anteriori sono rosse (non a caso il nome comune della specie fa riferimento a questa caratteristica), invece ciò che varia è la testa che, come detto, può essere o tutta rossa, o arancione o gialla (più comune) o un mix tra questi colori. Differenze di dimensioni e colori possono dipendere dalla diversa origine geografica. Una specie molto simile è
Chelonoidis denticulatus, la cosiddetta testuggine dalle zampe gialle che, come suggerisce il nome stesso, ha le zampe, ma anche la testa, di colore giallo, ma non bisogna affidarsi solo a questa caratteristica per distinguerla da
Chelonoidis carbonarius poiché quest’ultima ha molta variabilità fenotipica, e in certi casi risulta difficile capire se ci troviamo davanti a una o all’altra specie. Altre differenze importanti riguardano le macchie chiare al centro degli scuti del carapace, più estese in
Chelonoidis denticulatus, e le squame presenti sulla testa. Infatti solo in
Chelonoidis denticulatus sono ben evidenti due lunghe squame prefrontali, posizionate tra gli occhi e le narici, invece in
Chelonoidis carbonarius le squame sulla testa nella parte anteriore sono più piccole.
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Alimentazione
Onnivora, con prevalenza di vegetali. È possibile offrire varie piante a foglia, erbe di campo, piante succulente, frutti e funghi. Anche lombrichi e chiocciole rientrano nella dieta di questa specie. Per bere e farla immergere, è consigliabile lasciare sempre a disposizione un recipiente con acqua.
Mantenimento in cattività
Specie attiva praticamente durante tutto l’anno, è possibile tenerla all’esterno nei mesi più caldi, e per il resto dell’anno in un terrario, o comunque in un ambiente riscaldato artificialmente (temperatura ideale di circa 30°C, in ogni caso da non far scendere al di sotto dei 20°C). Aspetto fondamentale per la salute di questa specie è l’umidità, che non deve mai mancare, quindi andrà nebulizzato il terrario, o innaffiato il terreno dei recinti all’aperto anche più volte al giorno. Di conseguenza andranno scelti, per il suo allestimento, materiali adatti e che non marciscano. Come substrato va bene del terriccio, o torba o fibra di cocco, ovvero qualcosa che mantenga l’umidità e sia facilmente scavabile. Il terreno andrà ricoperto con foglie secche e arricchito con piante, in modo da creare molti nascondigli: infatti, seppur necessario un ambiente caldo, questa specie non sempre ama crogiolarsi sotto il sole diretto.
Riproduzione
La differenza tra i due sessi non è molto marcata, se non in esemplari pienamente adulti. I maschi raggiungono dimensioni maggiori delle femmine, hanno il piastrone concavo, la coda più larga e più lunga. In alcuni casi, in maschi di notevoli dimensioni, il carapace assume una forma particolare, simile ad un 8, poiché si allarga anteriormente e posteriormente e si restringe al centro. Non è una specie particolarmente aggressiva, è consigliabile comunque tenere un solo maschio con più femmine. È una specie dalla crescita rapida, e in cattività può raggiungere la maturità sessuale in soli 4 anni. Il maschio approccia la femmina muovendo la testa e annusandola, per testare la predisposizione all’accoppiamento. Le femmine depongono due o più volte l’anno, da 6 a oltre 12 uova. Queste possono essere incubate in un substrato di vermiculite bagnata con un rapporto di acqua in peso 1:1, a una temperatura di 27-30°C. La durata di incubazione può variare da 4 a 6 mesi. Il sesso dei nascituri dipenderà dalla temperatura di incubazione, con una prevalenza di femmine a partire da 29°C.
Curiosità
È stata documentata in cattività l’ibridazione tra Astrochelys radiata e Chelonoidis carbonarius. Si sconsigliano tali esperimenti, soprattutto la convivenza tra specie con esigenze differenti o provenienti da continenti diversi.
Legislazione
Appendice II CITES, Allegato B del Regolamento CE.